cm. 21 x 15,5, pp. 190, brossura, in ottime condizioni.
Dopo la scoperta, risalente agli inizi del secolo, che alcune ghiandole producono sostanze che versate nel sangue interferiscono sulla funzione di altri organi, l’endocrinologia ha fatto rapidi progressi nella descrizione della fenomenologia da carenza ormonica sia sperimentale che clinica, e successivamente nella identificazione della costituzione chimica degli ormoni, mentre per molto tempo non ha compiuto sostanziali passi avanti nella messa in chiaro del meccanismo d’azione di questi mediatori chimici. Solo in tempi recenti i progressi della chimica biologica e della biologia molecolare hanno permesso di chiarire l’interferenza degli ormoni sui meccanismi di trasporto attraverso membrana, sulla regolazione dell’attività dei geni, sull’azione sopra sistemi enzimatici, nonché di dare la dimostrazione che gli ormoni possono agire per mezzo di un sistema a due messaggeri, dove il secondo mediatore è I’AMP ciclico.
I progressi dell’endocrinologia hanno reso inevitabilmente molto più arduo di un tempo ai non specialisti di avere un quadro generale soddisfacente dell’argomento, con la conseguenza che ad essi possono sfuggire fra l’altro certe implicazioni di ordine teorico e pratico prospettare dall’endocrinologia in vari campi della medicina. Per fare qualche esempio, basta pensare ai vantaggi offerti dal dosaggio radioimmunologico degli ormoni, dalla possibilità di un trattamento razionale dei tumori ormono-dipendenti offerta dalla conoscenza dei ricettori ormonici nelle cellule bersaglio, dall’importanza che il controllo ipotalamico sugli ormoni ipofisari può avere su sindromi neurovegetative.