9 voll., cm. 24,5 x 17,5, copertina rigida con astuccio in cartoncino muto, in ottime condizioni.
Nell’interpretazione critica moderna, la storia della letteratura non è più concepita come mera cronologia delle manifestazioni letterarie di una civiltà: oggi si pensa all’evoluzione della vita letteraria come a uno sviluppo in cui convergono da tutti i territori della cultura stimoli e occasioni diverse, collocate tra loro in costante rapporto dialettico. La storia della letteratura viene in sostanza a definirsi come storia della civiltà.
Sulla base di tali principi, la Storia della Letteratura Italiana, che l’editore Garzanti presenta dopo anni di lavoro, appare un risultato scientifico decisivo: grazie, infatti, al contributo di insigni specialisti dai molteplici interessi, abbiamo in essa non soltanto e non semplicemente uno studio della tradizione letteraria italiana ma, nel significato più ampio, un vero e proprio studio della nostra civiltà. D’ora innanzi quest’opera diventerà un punto di riferimento obbligato cli ogni discussione culturale: essa potrà, a distanza di molti anni, rappresentare nel metodo e nelle idee la situazione della cultura italiana contemporanea, che qui si esprime in modo originale e vigoroso. Il tono piano e spigliato dell’esposizione critica e, soprattutto, l’eccezionale ricchezza delle citazioni, concepite come una sorta di antologia, fanno di quest’opera una piacevole occasione di lettura, stimolando suggestivamente la memoria e la fantasia.
La straordinaria ampiezza dell’indagine, che mette a fuoco anche aspetti sinora completamente ignorati, la ricchezza dei dati storici e le aggiornatissime bibliografie consentono d’altronde l’impiego di questa Storia come efficace strumento di studio a tutti i livelli, dall’informazione spicciola all’approfondimento della ricerca culturale. Oltre duemila illustrazioni, scelte per la prima volta solo ed esclusivamente in rapporto storico con il soggetto, costituiscono, a lato del testo, una grande storia iconografica della nostra letteratura: e ciò non vuole essere naturalmente soltanto una piacevole digressione figurativa, ma una nuova e originale documentazione dello sviluppo secolare della nostra vita culturale.