cm. 20,5 x 12,5, pp. 208, brossura, in buone condizioni.
La cucina è conturbante solo in quanto rappresenta il luogo di provenienza della cosa assorbita. L’idea che tutto ciò che assorbiamo ci attraversa interamente per uscire trasformato più lontano, non finisce di stupirci. E la sorpresa diventa ancora più grande per il fatto che la materia si trasforma anche in una serie di gesti sociali e affettivi che vengono compiuti dimenticando (o fingendo di dimenticare) che gli spaghetti o il vino rosé della sera prima c’entrano qualcosa. Rileggendo Rabelais e Sade, Groddeck e Deleuze, riferendosi alla storia del cannibalismo e delle religioni Noëlle Châtelet esplora ciò che accade a chi è colpito dall’euforia (o dall’angoscia) del corpo a corpo culinario.