cm. 24 x 17, pp. 88, brossura, in ottime condizioni.
La rete tramviaria provinciale di Verona ha svolto un ruolo di primaria importanza nello sviluppo economico della provincia. Concepite alla fine del secolo scorso, le linee tramviarie collegavano i principali centri della provincia al capoluogo, Verona. L’asse principale del sistema tramviario era situato lungo la direttrice Verona-Vicenza, con linee che si estendevano alle vallate dei Lessini.
Il progetto iniziale prevedeva di raggiungere Vicenza, da cui derivava il nome della società che gestiva la tramvia e il logo “TV” (Tramvia Verona-Vicenza) che identificava i tram. Tuttavia, le tramvie provinciali non arrivarono mai a Vicenza e si limitarono ad arrivare a Lonigo, per poi deviare verso Cologna Veneta. A Verona, la stazione dei tram a vapore si trovava fuori da Porta Vescovo, vicino alla stazione ferroviaria, diventando il primo punto di interscambio tra la rete ferroviaria e i trasporti locali provinciali, grazie alle successive urbanizzazioni.
In aggiunta alla rete principale, fu costruita un’altra linea tramviaria a scartamento ridotto che collegava Porta Nuova a Zevio e Albaredo. In quel periodo, questa linea non poteva essere considerata secondaria rispetto alle tramvie di Porta Vescovo. Nella sua realizzazione si teneva conto della futura trasformazione del traffico ferroviario a Porta Nuova, avvenuta successivamente, e della navigazione fluviale mai realizzata sull’Adige per il trasporto delle merci. Tuttavia, a causa di vari eventi sfavorevoli, il tram di Coriano ebbe una vita breve.
Le tramvie erano il centro vitale dei piccoli centri agricoli lungo il loro percorso e la loro storia riflette lo sviluppo economico e sociale dell’intera provincia di Verona. La presente pubblicazione sulla rete tramviaria provinciale veronese si inserisce nell’ambito della storia locale. È il racconto dell'”avventura” rappresentata dal trasporto e dal suo progresso, rivisto da una prospettiva locale, ma destinato a suscitare interesse nei cittadini veronesi desiderosi di conoscere anche gli aspetti meno noti della storia della propria comunità.