Caratteristiche e condizioni:
cm. 22 x 15, pp. 274, brossura, in ottime condizioni.
Contenuto:
Quando nel 1912 Aby Warburg utilizzò per la prima volta l’espressione “analisi iconologica” per indicare un nuovo metodo critico basato sull’interpretazione del significato intrinseco degli elementi figurativi, lo studio dei fenomeni storico-artistici subì un profondo mutamento. Nasceva infatti l’iconologia, ovvero un sistema interpretativo che intendeva illuminare i rapporti esistenti tra rappresentazione artistica e i suoi apporti culturali (filosofici, estetici, religiosi), chiarendone le connessioni e la reciproca influenza.
Warburg prima e, dopo di lui, Panofsky aprirono così la strada a una scuola di pensiero dalla lunga e complessa evoluzione che avrebbe in seguito avuto esiti notevolissimi oltreoceano, collegando la grande tradizione europea degli studi storico-artistici alla cultura americana del primo Novecento. L’autrice sviluppa un approfondimento critico ad ampio raggio, analizzando attraverso le vicende accademiche e private di personaggi come Fritz Saxl, Gertrud Bing, Rudolf Wittkower ed Ernst Gombrich la nascita, l’evoluzione e la successiva crisi della scuola, con una particolare attenzione agli ambienti culturali che a queste fecero da sfondo.
Viene stabilito infine come le recenti contaminazioni dell’iconologia con la semiotica, la psicoanalisi, la psicologia della Gestalt o l’antropologia abbiano prodotto interessanti spunti di ricerca sia in Inghilterra e in Germania – da sempre attente a questo tipo di impostazione – che in Italia, tradizionalmente considerata la patria dell’attribuzionismo e dei conoscitori.
L’apparato critico, composto da strumenti e repertori e da una bibliografia ragionata, costituisce una valida fonte di informazioni per chi voglia dettagliatamente conoscere le fasi del grande evento culturale.