cm. 21,5 x 13,5, pp. 218, brossura, in ottime condizioni.
Questa lucida sintesi di Enzo Collotti, pubblicata per la prima volta nel 1989, nasce da una semplice constatazione: gli studi sul fascismo stanno rischiando di smarrire il senso del proprio oggetto. Sempre più spesso ricorrono giudizi che sembrano considerare il ventennio come mera espressione di quella malattia morale di cui parlò Croce, e l’intera vicenda dei totalitarismi europei una infausta parentesi nella nostra storia. Contro queste banalizzazioni, l’autore propone una chiave di lettura che sottolinea la dimensione europea del fascismo riconoscendone la pretesa di por si come il nuovo modello di organizzazione sociale di fronte alla crisi del lo stato liberale e leggendo nella seconda guerra mondiale un tentativo di ristrutturazione radicale del continente attraverso il conflitto. Dall’avventura di Mussolini agli ustaša di Ante Pavelić, da Vichy al Portogallo di Salazar, Collotti disegna i contorni di un fenomeno dal respiro europeo, e al tempo stesso ne ribadisce l’importanza centrale per la storia del nostro paese, analizzandolo con ricchezza di dati e un’esemplare chiarezza di esposizione.