cm. 30 x 22, pp. 192, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Fotografie di Pino Bollis, tavole di Luigi Spacal
“Se si vuol vivere in un umano consorzio non si può cancellare di un colpo le cose costruite per modellare la terra, il carattere, l’uomo, con un lavoro durato un’eternità. Non esiste dopo secoli di vita in comune un tuo e un mio, esiste soltanto il lavoro compiuto, le cose create, le case, i paesi, la vita.
Le città hanno dato alle genti tutte le cose che potevano dare, nel bene e nel male, e così la campagna, e questo scambio, questo confondere sangue, lavoro, ha costituito nei secoli la forza della gente del Carso.
Molto abbiamo patito, ma al dolore siamo stati abituati da sempre e ora dobbiamo soltanto ricominciare il lavoro interrotto, dalla stupida violenza fascista e dall’urlo agghiacciante delle foibe, per ridare all’uomo la speranza di poter ancora liberamente camminare lungo le grandi strade del mondo.”