cm. 20,5 x 13,5, pp. 152, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Esistono due modi di trattare la Storia. Il primo lo conosciamo tutti, perchè lo abbiamo provato sulla nostra pelle a scuola: è quello delle date e delle battaglie. Il secondo è quello delle persone. Ovvero il saper vedere non eventi storici, bensì interessarsi degli effetti che essi hanno avuto sulle persone che li hanno vissuti. Questo secondo sentiero è il più difficile da percorrere dagli studiosi e dagli appassionati, ma è quello che dà valore alla storia e che ci permette di imparare da essa a non ripetere i nostri errori. In questo libro l’autore ha cercato di fare proprio questo. Ne è testimonianza l’elenco dei documenti: buona parte delle fonti fanno capo all’archivio storico di quel gioiello che è il Piccolo Museo Trieste, o comunque a documenti quasi dimenticati o bistrattati perchè giudicati poco interessanti dagli storici professionisti. Madotto ha preferito valorizzare le esperienze dirette di una persona si “comune”, ma mossa da sentimenti vivi che la indussero a scelte precise ed a progettare ed inventare nuove cose per migliorare la vita propria, dei propri cari e delle comunità in cui ha vissuto. Attraverso ricordi, lettere, racconti orali, e documenti “di secondo piano” l’autore ha potuto ricostruire un quadro completo di una figura che difficilmente si potrà incontrare sui libri di scuola, ma che può insegnare molto di più stimolando l’intelligenza di chi lo leggerà.