Cornelio Tacito – Opere – Millenni Einaudi 1968

Caratteristiche e condizioni:

cm. 22 x 14, pp. 960, copertina rigida con sovraccoperta (con piccoli strappi e ombreggiature), cofanetto mancante, in buone condizioni complessive.

Contenuto:

«Mi accingo ad un’opera ricca di casi sventurati, atroce per le lotte, drammatica per le sedizioni e crudele anche nella pace: quattro principi uccisi dalla spada, tre volte la guerra civile, più guerre all’estero e il più delle volte le une e le altre insieme…

«Tuttavia questo secolo non è stato sterile di virtù al punto di non produrre anche dei buoni esempi… Delle madri seguirono i figli in fuga, delle mogli i mariti in esilio… La fedeltà degli schiavi fu ostinata anche contro le torture. Uomini illustri resistettero alle prove supreme con coraggio e la loro morte eguagliò in gloria quella degli antichi…»

Questo testo stupefacente costituisce, all’inizio delle Storie, come un’introduzione drammatica all’opera dello scrittore; e il lettore moderno è tentato di trovarvi un esempio perfetto, una immagine tanto esatta da esser quasi convenzionale, dello stile e dell’uomo. L’amarezza di Tacito è presente qui con la sua nobiltà, con quell’ossessione della virtù così grande, che ad ogni momento volge alla collera o alla nostalgia.

Si colgono in questa invettiva degli accenti che annunziano, più che la letteratura politica o l’eloquenza dei secoli seguenti, il tono appassionato, personale, intimo dei grandi autori di tragedie, come se Racine e Shakespeare prendessero già la parola, ma Racine e Shakespeare insieme, in una sintesi stupefacente di quel che si chiamerà più tardi romanticismo e classicismo…

Agli occhi di noi moderni, pochi periodi nella storia della civiltà occidentale sono più affascinanti e più essenziali alla formazione della nostra cultura.

Dalla introduzione di Alain Michel