cm. 20,5 x 13, pp. 432, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Uno degli equivoci che, lungi dal danneggiarla, hanno contribuito non poco a creare la fama di Stephen Crane, è quello di averlo considerato autore del solo The Red Badge of Courage, quel romanzo sulla guerra civile americana, che, alla sua pubblicazione, nel 1895, gli guadagno una improvvisa, eccezionale popolarità. Con la sua vita avventurosa, spesso scandalosa, con la sua morte precoce, Crane riproponeva il mito, sempre vitale, del giovane scrittore dall’indiscusso talento, dalla vita bizzarra e dalla personalità enigmatica, che scompare prematuramente, lasciando un unico, mirabile capolavoro. In realtà, nel breve spazio di nove anni, dal 1891 al 1900, Crane scrisse romanzi, racconti, poesie e una serie di articoli giornalistici: una produzione letteraria ampia e abbondante che testimonia non solo della molteplicità degli interessi dell’autore, ma anche della sua fedeltà ai temi che gli sono propri e della maturità della sua arte. La lettura degli scritti riuniti in questa raccolta – di racconti come Inesplicabile eroismo, Il volto del soldato, La scialuppa, La locanda azzurra, I guanti nuovi – varrà forse anche a dissipare quel secondo equivoco per cui Stephen Crane viene definito scrittore naturalista. Si legge nella – prefazione di Lombardo: “L’arte di Crane non va identificata – come troppo spesso si crede – con una rappresentazione naturalistica della realtà, bensì con una forma che unisce un vivo sentimento morale ad un’accesa, fin violenta percezione (specialmente visiva) del dato sensuale…Conrad scrive in una lettera ad un amico: ‘Egli è certamente l’impressionista per eccellenza, e il suo temperamento è curiosamente unico… Egli è il solo impressionista, e soltanto un impressionista.’ Che son parole esatte e illuminanti, purché sia chiaro che le “impressioni” di Crane producono una così intensa ‘illusione di vita’ perché colgono, attraverso le immagini, le linee, i colori della realtà, il fermento interiore che la sottende, e perché quelle immagini, e linee, e colori, lo scrittore usa e dispone e compone in un quadro che mira ad esprimere l’intera sostanza, fisica e spirituale, di cui è fatta la vita.”