cm. 29,5 x 25, pp. 142, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
La Pescheria di Trieste, l’affollato e chiassoso mercato del pesce scelto nel 1913 nelle sue singolar fattezze chiesastiche su progetto di Giorgio Polli, cambia vita. L’attendono più nobili destinazioni d’uso. Il commercio minuto e popolare” cede il passo alla cultura, s’inchina alle arti visive degli anni presente futuri, Nel frangente di una cosi cospicua mutazione, pare giusto Tipercorrere la vicenda di questo edificio (e dei suoi “abitanti”) sotto il profilo storico, architettonico, sociale e, in qualche misura, perfino antropologico Una vicenda più che centenaria, iniziata con un serrato dibattito e parecchie polemiche sul finire dell’Ottocento, transitata fra alti e bassi attraverso tutto Novecento e oggi proiettata in un ancor giovane millennio con mire affatto inedite E decisamente ambiziose.