cm. 24,5 x 17, pp. 400, brossura con sovraccoperta, sottolineature ed annotazioni a penna, per il resto in buone condizioni.
L’indole e la tradizione del popolo friulano ci permette di essere molto ottimisti anche in campo musicale: “siamo figli di dei”, possiamo ripetere anche noi, come gli antichi romani. Del resto, Aquileia fu la seconda Roma e città romana a tutti gli effetti!
Dallo studio della etnomusicologia comparata ci pare di non esagerare affermando che certi valori musicali trovano un filone locale e tradizionale assai lontano, risalendo sino al tradizionale “canto aquileiese”. Esso infatti si tradisce nella Villotta mediante le sue istanze di stilemi modali e ritmici ed estetici assai persistenti. Del resto, le analisi che qui presentiamo sono assai rivelatrici. Sono studi lungamente pensati e riflettuti in base ad analisi comparate che ci permettono di pensare e di asserire:
- La Villotta friulana si distingue da altri generi musicali di altre regioni italiane sia per origine sia per struttura verbale sia per struttura melodica armonica ritmica modale.
- La Villotta friulana attinge le sue origini al fondo arcaico aquileiese trasmesso per una tradizione ininterrotta, attraverso l’indole e il carattere e l’animus del “ladino” come tale.
- La Villotta friulana ha caratteristiche ritmiche assolutamente proprie e differenti da tutte le poesie delle varie regioni italiane, avendo conservato della lingua “ladina” non soltanto gli accenti acuto-grave, ma anche la metrica delle sillabe breve-lunga.
É quanto abbiamo voluto provare nel presente «miscellaneo».