cm. 19,5 x 13, pp. 340, brossura con sovraccoperta, in buone condizioni.
ESPERIENZE DI DRAMMATIZZAZIONE DELLA STORIA. Nel quadro della riforma democratica della Scuola risalta il compito fondamentale del rinnovamento dell’insegnamento della storia, disciplina fra le più determinanti per la formazione delle nuove generazioni. Partendo dalla problematica filosofico-pedagogica e dal più comprensivo concetto della storia, il presente saggio affronta il problema di un insegnamento della storia che sia ad un tempo rispondente alle esigenze scientifiche e alle finalità educative ad esso intrinseche e alle caratteristiche psicologiche dei fanciulli. L’ipotesi di lavoro di questa ricerca è che il metodo più adeguato a tali varie esigenze sia quello della drammatizzazione quale anzitutto metodo proprio, spontaneo, del fanciullo, tendente alla multiforme azione ed espressione individuale e di gruppo. Il rendiconto delle esperienze didattiche è preceduto perciò da un’indagine psicologica sull’attività ludica infantile (che si avvale in particolare di un riesame critico della dottrina di Piaget) e da un sondaggio sui giochi dei fanciulli fra 8 e 12 anni, diretto a rilevare la frequenza e le caratteristiche di quei giochi drammatici che condizionano l’applicabilità del metodo della drammatizzazione. Dall’insieme delle nume rose esperienze didattiche svolte dall’A. per alcuni anni soprattutto nelle scuole elementari (oltre che una media inferiore) risulta come di fatto si possa far rivivere, in certo modo, ai fanciulli le vicende più significative e strutturali della storia e, in particolare, della democrazia antica e moderna, in modo da educare non solo la loro coscienza storico critica, ma anche il loro comportamento secondo il progressivo affermarsi degli ideali della giustizia, della libertà, della solidarietà umana. La documentazione delle esperienze comprende l’interpretazione che delle varie parti dei personaggi storici hanno espresso i fanciulli nei loro dialoghi (registrati col magnetofono) in cui si nota il processo dell’immedesimazione del fanciullo col suo personaggio. In tale contesto viene rilevato il va lore simbolico e catartico, particolarmente in rapporto all’impulso combattivo, del disegno «come drammatizzazione».