cm. 21,5 x 14, pp. 404, copertina rigida con sovraccoperta, in condizioni molto buone.
Questo volume è presentato dall’autore come un esercizio, nell’ambito della filosofia analitica della storia, che prende in esame le «asimmetrie» esistenti tra le nostre asserzioni sul passato e le nostre asserzioni sul futuro. Non è possibile, avverte Danto, scrivere la storia degli eventi prima che essi siano accaduti, intendendo la storia come una totalità, al modo dei filosofi sostanzialisti; ma neppure valgono le varie posizioni, dal fenomenismo al relativismo, che pongono in dubbio la possibilità di una conoscenza del passato. A questo fine l’autore esamina le particolari strutture delle proposizioni narrative e gli schemi in cui si organizza il materiale documentario; ne vengono coinvolti alcuni fondamentali problemi, come quello della spiegazione, della natura e della possibilità di leggi che si offrono allo storico, del rilievo da dare all’individuo e alle istituzioni sociali. L’opera di Danto si addentra nelle più recenti «querelles» della metodologia storiografica e mette in discussione le tesi, spesso alternative, di noti autori, quali Ayer, Hempel, Dray e Mandelbaum. Ne risulta uno stimolante invito per i nostri lettori, sovente ancora alle prese con l’eredità illustre e controversa dello storicismo.