cm. 24 x 22, pp. 242, brossura, data a penna, in ottime condizioni.
La stupefacente comparsa di D’Aronco all’Esposizione di Torino del 1902 ne sancì a caldo il ruolo di vessillifero italiano del “nuovo stile”, che la pubblicistica d’epoca, fra entusiasmi e incertezze, comunque gli riconobbe e che gli studi recenti gli hanno riconfermato, ponendosi le sue invenzioni come modelli e del modo con cui andava risolto il problema dell’architettura effimera e del salto immaginativo, rispetto alla tradizione eclettica e storicista, necessario perché le teorie moderniste vedessero legittimate le loro ambizioni rivoluzionarie.