cm. 20,5 x 13,5, pp. 580, copertina rigida, in ottime condizioni.
Nei cenni storici che Darwin fa precedere alla sua trattazione, sono brevemente ricordati i principali precursori dell’evoluzionismo, in contrapposto alla “gran maggioranza dei naturalisti, che fino ad epoca recente hanno creduto che le specie fossero produzioni immutabili e che fossero state create separatamente”. Varie opere di carattere storico sono poi state pubblicate in seguito, in cui il pensiero dei precursori di Darwin, dai Greci in poi, è stato analizzato con cura (vedi la Nota bibliografica alla fine di questa introduzione). Non è quindi necessario né opportuno ripetere qui una compiuta rassegna storica. Si deve però ricordare che le due opposte teorie: il creazionismo, così com’era inteso prima di Darwin, e l’evoluzionismo, così com’è stato formulato dal Darwin, non sono teorie limitate a un ristretto problema biologico, ma rispondono a due ‘diverse concezioni del mondo e dell’uomo, a due diverse filosofie. La concezione tradizionale vuole il mondo creato da una mente superiore, d’un tratto, cosi come oggi lo vediamo; e la sua struttura e le sue caratteristiche non siano mutate in passato, né siano destinate a cambiare lino al giorno in cui al creatore piaccia di distruggerlo. In biologia la conseguenza logica cui conduce questo modo di pensare è la teoria della fissità o immutabilità della specie.