cm. 22,5 x 14,5, pp. 474, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
L’orologiaio cieco: un titolo suggestivo, ma anche una folgorante definizione dell’evoluzione naturale che sembra l’opera meticolosa e puntuale di un orologiaio. Un magistrale artigiano che non è però in grado di vedere, e tantomeno di prevedere, il funzionamento del meccanismo che egli stesso ha creato…
In queste pagine Dawkins prende autorevolmente la parola nell’attuale e rovente polemica tra creazionisti e evoluzionisti, schierandosi, senza mezzi termini, dalla parte dei seguaci di Darwin. Nelle sue argomentazioni si avvale della solidità della scienza e dell’immediatezza dell’esempio.
Per rendere esplicito e sintetico il processo evolutivo, che la natura attua nell’arco dei millenni, Dawkins ricorre al computer. In questo modo rivela come i sensi dell’uomo, le ali degli uccelli, il radar dei pipistrelli, il collo delle giraffe, abbiano costituito i passi necessari dell’evoluzione e della sopravvivenza delle specie.