cm. 18 x 10,5, pp. 486, brossura, in ottime condizioni.
Questa affascinante opera che percorre arditamente l’intera formazione dello «spirito» della cultura occidentale è diventata ormai un classico pur non essendo una vera e propria opera scientifica. Anzi il suo fascino deriva in certo senso proprio dall’ardire con cui salta a piè pari le lunghe elencazioni di dati e di confronti storici e filosofici delle opere «serie». La cura stessa con la quale gli studiosi ufficiali si sono affannati a smentire la sua conturbante scoperta – che l’intera cultura occidentale si fonda sull’identificazione di amore e morte, perla prima volta compiutamente elaborata dall’eresia catara – ne è la migliore dimostrazione. Questa teoria sarebbe passata dalla teologia al «senso comune» con la mediazione della poesia: catari sarebbero stati infatti i primi poeti e cantori dell’amore cortese che avrebbero elaborato il loro linguaggio sulla base dei termini della teologia catara e avrebbero permeato del suo spirito l’intera letteratura europea. Secondo tale concezione l’anima è confinata nel corpo e aspira a tornare a una unità indifferenziata, mistica, con la divinità da cui è separata dall’esperienza mate- riale. l poeti cortesi fanno propria tale concezione dell’amore, contrapponendo il matrimonio, con le sue leggi e il suo carattere istituzionale, alI’amore-passione, l’amore che è annullamento di se Stessi, che è identità, vertigine, abbandono. ln base a questa chiave de Rougemont legge la letteratura, la cultura, la civiltà occidentali, inseguendo il mito dell’amore-passione nelle sue metamorfosi continue fino all’attuale crisi del matrimonio in una convinta apologia della fede «ortodossa» e dell’amore coniugale.