cm. 20 x 13,5, brossura, dedica a penna alla sguardia, in buone condizioni.
Ha scritto Giacomo Debenedetti, nel 1937, recensendo «Una giornata», quindicesimo e ultimo volume delle pirandelliane «Novelle per un anno»: «L’opera di Pirandello, nella sua formidabile coerenza e omogeneità, fu un perpetuo “lavoro in corso”: una sezione, praticata in qualunque punto, la denunzia tutta». A un’ipotesi metodica non diversa obbedisce il presente volume, che, facendoli precedere dai fondamentali interventi “teorici” debenedettiani compresi tra «Critica ed autobiografia» e «Commemorazione provvisoria del personaggio-uomo», accoglie i saggi più importanti che tra il 1922 e il 1966 Debenedetti ha dedicato a critici, poeti e, particolarmente, narratori italiani (con una sola, non casuale eccezione: le grandi pagine su Proust del 1925). L’estrema varietà degli oggetti critici e la straordinaria duttilità degli strumenti di ricerca adottati da Debenedetti consentono di illuminare la leggendaria intelligenza critica non solo nei suoi esiti più alti (Saba, Proust, Svevo…), ma anche nelle «occasioni minori o minime», come le ha definite Sergio Solmi, alle quali si è applicata.
A quindici anni dalla morte di Debenedetti, non potrebbe trovare più luminosa convalida la memorabile attestazione di Gianfranco Contini: «abbiamo perduto il primo critico letterario italiano di questo secolo, il solo forse che al servizio del genere critico abbia piegato le qualità di un vero scrittore».