cm. 28,5 x 24,5, pp. 288, copertina rigida, in ottime condizioni.
È un lasso di tempo che va grossomodo fra il 1895 e il 1910 quello che vede la Modiano impegnata in alcune intense campagne fotografiche sul territorio della Venezia Giulia. In realtà l’interesse dell’azienda fa sì che venga esplorata tutta l’Istria, la Dalmazia, Fiume, ma anche Lubiana, Zagabria, Sarajevo, oltre che l’area goriziana, il Friuli, senza disdegnare puntate in Ungheria, o in località austriache, dalla capitale a Graz, sino ai piccoli borghi. La fotografia è il ramo meno noto ma comunque significativamente caratterizzante per quel particolare prodotto d’azienda che fu la cartolina.
E la cartolina aveva un’illustrazione che se da una parte poteva riproporre la pubblicità del prodotto commercia le, da un’altra trovò modo di animarsi con vedute e scorci fotografici di città, borgate e paesi. Ecco che, dalle intense campagne fotografiche, i migliori e più intensi scorci sarebbero poi diventati cartoline. Fu prerogativa dei fotografi Modiano, e ciò ne significò alta qualità, cogliere scene di vita, momenti di attività e movimento popolare nelle diverse cittadine e borgate: ecco Trieste come Capodistria, Monfalcone come Grado, Fiume come Zara, mostrare popolani raggruppati, carrozze di signori, treni con capi stazione.
Piace dire che Modiano fotografo tutto quel vecchio mondo: da Vienna alle Bocche di Cattaro. E ogni località, fino all’Albania veneta, cominciò ad ani marsi nelle cartoline Modiano quelle che sarebbero diventate, ai tempi nostri, oggetti da collezioni, contraddistinti dal simbolo, che nel settore sarebbe diventato un modo di dire, SDM: Saul Davide Modiano.