cm. 22 x 14, pp. 470, brossura, in buone condizioni.
L’opera si presenta come una vasta e articolata ricostruzione del movimento rivoluzionario italiano tra il 1830 e il 1845, incentrata sulla figura del capo del “partito d’azione,” Giuseppe Mazzini. Accanto al Mazzini teorico. le cui idee politico-sociali sono ricostruite attraverso un processo genetico che porta a risultati rinnovatori, risalta quindi il Mazzini più immediatamente politico, il capo e l’organizzatore della Giovine Italia e della Giovine Europa, l’animatore della democrazia risorgimentale, continuamente impegnato di fronte alle concrete e sempre mutevoli situazioni storiche in un’azione dì lunga durata, condotta senza cedimenti con una continua elaborazione di piattaforme e di parole d’ordine rispondenti alla varietà delle situazioni da affrontare. Più in particolare la ricostruzione – condotta su una larghissima documentazione inedita, reperita nei principali archivi di Stato italiani e in molte biblioteche e musei – affronta il problema delle dimensioni reali e della diffusione della Giovine Italia, il primo partito politico italiano dell’Italia moderna. nei vari Stati della penisola, e le varie vicende del mazzinianesimo come fenomeno politico-culturale. Ma accanto a quella dì Mazzini l’opera ricostruisce l’attività degli altri personaggi e delle altre organizzazioni che in quei quindici anni decisivi per la storia del nostro paese lavorarono nella emigrazione e nella clandestinità, dai nuclei di ispirazione egualitaria e buonarrotiana alla Legione Italica di Nicola Fabrizi: dall’Esperia dei fratelli Bandiera ai Figliuoli della Giovane Italia di Benedetto Musolino. Un largo spazio è fatto inoltre al maturare di una elementare coscienza politica tra le masse popolari delle città, in particolare del Centro-Nord, e alla larga partecipazione delle classi “più numerose e più povere” alla lotta politica in funzione progressiva. Il volume si pone insomma come un momento importante di quel processo di rinnovamento democratico della storiografia italiana in atto da qualche decennio e al quale si deve una comprensione più intima e adeguata del complesso divenire storico dal quale è uscita l’Italia contemporanea.