Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 13,5, pp. 368, brossure, in buone condizioni.
Contenuto:
Siamo agli inizi degli anni Settanta. Prima a Gorizia, poi nell’ordinato e fiabesco parco sulla collina di San Giovanni che nasconde il manicomio di Trieste, uno dei “migliori” del Centro Europa, Franco Basaglia inizia a scardinare i cancelli della psichiatria, a liberare una a una le persone che vi sono rinchiuse da sempre; cancellare, per sempre, dai corpi, dalle menti, dalle vite di quelle persone il duplice marchio del “pericolo” e dello “scandalo” che leggi, usanze e costumi conferivano alla follia e ai “poveri” folli. Poveri, pericolosi e scandalosi.
I poveri folli pericolosi e scandalosi, ricominciano a respirare, a parlare, uscire, camminare, sognare e raccontare i propri sogni. Ritornano a essere ciò che sono: persone, cittadini; ad avere un nome, un cognome, un indirizzo, una professione, un conto in banca, uno stato civile, un campo d’azione dove giocarsi un futuro.
I folli che dormono sulla collina di San Giovanni tornano ad avere una voce e, come per “i morti che dormono sulla collina di Spoon River”, questa voce prende corpo e dice al mondo cose che il mondo non sapeva neppure di potersi immaginare. Peppe Dell’Acqua, giovane psichiatra arrivato a Trieste, come tanti altri giovani che volevano cambiare il mondo, dall’altro capo dell’Italia, per imparare da “questo Basaglia” che stava cambiando il mondo, o un pezzo di esso, con ardente pazienza e sonnambula coscienza registra queste voci. Una a una, le registra, e da quell’ascolto appassionato e attento, ingenuo e perspicace, meravigliato e persuaso, per i folli della collina di San Giovanni prende vita una grande e unica, perché mai sentita prima, testimonianza. Ed ecco che Non ho l’arma che uccide il leone, proprio come “L’Antologia di Spoon River”, diventa “L’Antologia di San Giovanni”. Un classico che, come tutti i classici, ha la fortuna di essersi trovato nel posto giusto al momento giusto: quell’attimo fuggente e magico in cui viene scritto un pezzo di Storia, dopo il quale niente sarà più come prima.