cm. 22,5 x 14,5, pp. 250, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
La coscienza è solo il risultato della trasmissione di impulsi elettrici da una cellula del cervello all’altra? Buona parte dei neuroscienziati del nostro secolo sembrano sostenerlo: i nostri pensieri, la nostra volontà, il nostro sé (l’esperienza personale e irripetibile della propria personalità che tutti sperimentiamo fin dall’infanzia) sono realtà la cui spiegazione ultima si esaurirebbe nell’analisi del funzionamento del cervello.
Contro questa prevalente soluzione materialista, il Premio Nobel John C. Eccles dimostra che i presupposti sui quali la neurofisiologia moderna fonda le proprie conclusioni vanno radicalmente ripensati: l’io non è il prodotto dell’attività cerebrale, ma, al contrario, è il vero motore della complessa catena di reazioni chimiche e elettriche che formano il supporto materiale della coscienza.
In una serrata sequenza di argomentazioni, che passano in rassegna tutte le più recenti e accreditate opinioni in materia criticandole con lucidità, Eccles ripercorre, sintetizzandole in un panorama aggiornato, tutte le teorie sui rapporti tra mente e cervello che sono materia di dibattito per la scienza di oggi. Grazie a studi raffinati sulle funzioni della corteccia cerebrale e all’originale applicazione dei principi della fisica quantistica all’interazione tra mente e cervello, Eccles giunge alla formulazione di una teoria sul modo in cui si realizzano i movimenti volontari che riporta la «mente», intesa come principio spirituale, alla guida delle azioni dell’uomo. Un risultato che costituisce il culmine scientifico e filosofico di una vita di ricerca: «Ma sulla strada verso questo culmine», afferma Eccles, «si incontrano numerose situazioni e scoperte impreviste, per cui la storia di Come l’io controlla il suo cervello assume tutte le caratteristiche di un romanzo, il romanzo della mia vita».