cm. 21,5 x 13, pp. 294, brossura, in buone condizioni.
«Il pluralismo tra liberalismo e socialismo» è un saggio estremamente stimolante per riaprire in modo rigoroso il discorso sul pluralismo, tanto più necessario oggi che le cangianti mode politico-culturali hanno imposto l’uso di questa parola in tutte le possibili salse ideologiche, esimendoci dalla dura fatica di intendere il concetto che quella parola sottende. E riapre il discorso sul pluralismo in un’ottica non liberale, ma non anti-liberale, socialista ma non marxista: maturato all’interno della cultura tedesca e soprattutto della teoria critica, questo saggio approda a una definizione del pluralismo assai diversa da quella dei «political scientist», con la quale fa costantemente i conti, sia per l’approccio non specialistico al problema, sia per l’esplicita intenzionalità non meramente descrittiva da cui muove: il problema dell’Eisfeld, infatti, è quello dell’inadeguatezza delle istituzioni rappresentative, quali si sono venute configurando in una età di capitalismo agrario, alla realtà economico-sociale delle società tardo capitalistiche.