cm. 18,5 x 12, pp. 258, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
In poco più di sessant’anni, da quando cioè nel 1887 Hermann Usener pubblicava la sua monumentale raccolta delle opere e dei frammenti del filosofo del Giardino, i progressi raggiunti nel campo degli studi epicurei sono stati di una importanza sconcertante. Intere prospettive storiche sono state sconvolte, comuni convinzioni che parevano ormai rientrare nel novero dei dati di fatto pacificamente accettabili e accettati sono state irrimediabilmente scosse; e ciò è potuto avvenire non solo per felicità e genialità di intuizioni di filologi e storici del pensiero antico intenti allo studio delle fonti ormai classiche della nostra conoscenza dell’epicureismo: Cicerone, Lucrezio, Plutarco, Diogene Laerzio ecc., ma anche per il non trascurabile fatto che grazie all’utilizzazione dei papiri ercolanesi è enormemente accresciuta la quantità di testi, sia di Epicuro, sia dei suoi scolari, in nostro possesso. Hermann Usener non conosceva direttamente i papiri ercolanesi e di conseguenza, con modestia degna della sua grandezza, sentiva il dovere di trascurare nella sua edizione quanto essi ci tramandano dell’opera massima di Epicuro, il Perì phýsecos.
Dopo di lui la situazione non è mutata: chi conosceva i testi classici dell’epicureismo ignorava i papiri ercolanesi, chi era dotto di papiri ercolanesi non ha ritenuto opportuno sottoporsi alla fatica di una nuova edizione complessiva.
Con la presente edizione l’autore e l’editore hanno voluto rimediare a questa mancanza. Essa non vuole solo essere un punto d’arrivo, non vuole rappresentare unicamente una summa dei risultati che la critica ha raggiunto dal 1887 a oggi, ma fornendo per la prima volta raccolto e organicamente studiato tutto quanto di Epicuro è possibile leggere attualmente, ha l’ambizione di fornire uno strumento idoneo alla comprensione di questa figura di filosofo e di uomo, in ogni tempo amato e odiato, esaltato come un maestro e disprezzato come un corruttore, e che indubbiamente col fascino della sua personalità ha improntato tanta parte della cultura antica.