cm. 18,5 x 11,5, pp. 250, brossura, in ottime condizioni.
Il gesuita tedesco Karl Rahner è da un decennio, nell’agitarsi vario e convulso della teologia post-conciliare, l’autore più tradotto e diffuso, e bisogna convenire che non v’è problema o questione di attualità che la sua penna irrequieta e instancabile non abbia toccato e spesso rivoluzionato. Questa sua opera è stata salutata quasi dovunque come la «rivoluzione copernicana» della teologia. Essa infatti, a confessione dello stesso Rahner, si contrappone all’indirizzo esistenzialistico di tipo agostiniano, ossia trascendente, qual era rappresentato per esempio da Romano Guardini e, prima di lui, da Scheeben, Newman, Kierkegaard, per riportarsi direttamente all’«lo penso» di Kant ovvero all’apriori di coscienza che Rahner accoglie secondo lo svolgimento della filosofia tedesca che va da Hegel ad Heidegger. Il presente saggio di Cornelio Fabro, uno dei più autorevoli filosofi cattolici contemporanei, intende cogliere il punto centrale e più ardito dell’operazione Rahner, quello che mai finora nessuno aveva osato, neppure nell’irruenza dell’idealismo nella teologia cattolica dell’Ottocento con Hermes, Günther, Frohschammer, ecc.: attirare lo stesso san Tommaso, ch’è stato il massimo metafisico per l’Ottocento cristiano, nell’orbita dell’idealismo. Il libro è dedicato all’esame critico-speculativo delle due opere filosofiche del Rahner, Geist in Welt (Spirito nel mondo) e Hörer des Wortes (Uditori della parola) le quali costituiscono lo sfondo della sua attività teologica ed espongono il metodo e i risultati del suo «trasformismo» tomistico. Il risultato dell’indagine è perentorio: il procedimento della «ermeneutica tomistica » operata dal Rahner si rivela passo per passo, sia nel campo metafisico del rapporto della creatura al Creatore sia nell’analisi antropologica del fondamento del conoscere e del volere, una deviazione esplicita dei principi fondamentali del realismo tomistico alla quale il Rahner accede con la deformazione ovvero manomissione evidente e sorprendente del testo e del contesto tomistico che sono distorti e piegati nelle istanze diametralmente opposte all’autentico significato metafisico originario.