Caratteristiche e condizioni:
cm. 21 x 14, pp. 100, brossura, sporadiche e leggere sottolineature a matita, in condizioni molto buone.
Contenuti:
Tutti i venerdì sera, prima che spuntassero le stelle in cielo ad annunciare lo shabbat, lui faceva il giro dei negozi della città.
Non di tutti, soltanto dei negozi degli ebrei, che non erano pochi. Negozi allineati sotto i portici del centro cittadino e quasi tutti di mercerie, maglie, calze, pellicce, stoffe e cominciavano allora di vestiti confezionati. Solo due o tre, come quelli dei fratelli Vigevani, erano empori di ferramenta. Strano: non un panettiere, un droghiere, un macellaio. E nemmeno un venditore di cordami, di pelli, di semi o mangimi così richiesti nel mercato del martedì. Il nostro amico del venerdì sera era vecchio, alto, magro, pallido. Non si sapeva da dove fosse arrivato, dopo la fine della milchamà, la Grande Guerra. Chi diceva dall’Austria, dalla Galizia, dalla Polonia. Parlava poco e con un fil di voce. Raramente si faceva capire: né lui capiva molto gli altri.
Nella ignara e pittoresca comunità ebraica di una piccola città dell’Italia degli Anni Trenta, la vicenda di un misterioso personaggio, a metà tra il pazzo e il saggio, mentre già all’orizzonte si profilano grigie ombre, preludio della tragedia di un popolo.