cm. 22,5 x 14,5, pp. 1180, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
«Noi giornalisti dovremmo cercare di essere i primi testimoni imparziali della storia. Se mai abbiamo una ragione di esistere, dev’essere almeno quella di raccontare la storia mentre accade, affinché nessuno possa dire: “Non sapevamo, nessuno ce lo aveva detto”. Ho riflettuto spesso sul triste fatto che la mia carriera di giornalista – prima in Irlanda, poi in Medio Oriente, poi nei Balcani- è stata interamente dedicata a raccontare il crollo degli staterelli la cui creazione era stata consentita dalla guerra di mio padre e il massacro dei loro popoli. Ed è bizzarro che buona parte di quei rifacimenti di mappe, di quelle fondazioni di nazioni, fossero dichiaratamente a beneficio di minoranze che con due uniche eccezioni gli ebrei nel mandato di Palestina e i protestanti in Irlanda del Nord – non ne avevano alcun desiderio.»