cm. 18 x 11, pp. 258, brossura, ingiallimento del dorso, timbro di possesso al frontespizio, in buone condizioni.
Da parecchi anni il concetto di famiglia come cardine della società viene radicalmente contestato e da più parti si cercano soluzioni alternative. Il fenomeno ha assunto particolare importanza e ampiezza negli Stati Uniti, dove esiste una tradizione comunitaria. ln questo libro le autrici tracciano un quadro articolato e approfondito del fenomeno comunitario americano a partire dalla fine del ‘700 ad oggi, distinguendo due tipi fondamentali di comuni: le comunità microcosmo e le comuni urbane familiari ed esaminandone le cause e il significato rispettivamente nell’ambito della controcultura e in quello della crisi della famiglia nucleare. Le comunità microcosmo, che coinvolgono tutti gli aspetti della vita quotidiana, dalla organizzazione del lavoro ai rapporti interpersonali, perseguono l’ideale dell’integrazione fra sfera privata e sfera pubblica e tendono a favorire la transizione da un sistema coercitivo come l’attuale, basato su strutture gerarchiche e competitive, a uno fondato sull’adesione spontanea e su strutture il più possibile egalitarie e cooperative. Le comuni urbane familiari o famiglie aperte non si propongono di creare comunità nettamente distinte dal tessuto sociale, ma tendono ad una diversa organizzazione della vita quotidiana e, liberando la donna dal ruolo di casalinga, permettono ad entrambi i sessi di contribuire in egual misura al lavoro produttivo e domestico. Utilizzando i contributi di vari sociologi, le autrici descrivono vari modelli comunitari, analizzando i problemi e le difficoltà incontrate nel gestirsi in modo egalitario e democratico, nel dividere il lavoro al di là dei ruoli maschile e femminile tradizionali, nell’allevare i bambini in modo meno possessivo ed esclusivo da parte dei genitori, nel praticare rapporti anche non monogamici. in appendice, il libro presenta un succinto studio su una decina di comuni italiane.