cm. 21 x 13,5, pp. 186, brossura, sottolineature a matita, in buone condizioni.
“La disponibilità consumistica degli oggetti non è in sé né buona né cattiva. Ci sembra di poter dire che quello dei consumi è un linguaggio […] che va imparato come ogni altro linguaggio, e che è attraverso il parlarlo che i consumatori ne diverranno padroni. […] L’evoluzione professionale dei tecnici pubblicitari, la necessaria selezione di capacità creative autentiche […] faranno sempre più della pubblicità una manifestazione di cultura a pieno titolo, che investirà molti settori della vita pubblica, oltre quello dei consumi. Ma il processo di integrazione culturale della pubblicità è anche legato alla disponibilità e all’impegno degli operatori del settore a rendere pubblici i risultati delle loro ricerche e a dare trasparenza alle loro metodologie.” Il libro, partendo dai presupposti della teoria dei codici affettivi di Franco Fornari, propone una lettura della società dei consumi come fase mitica della società del benessere, destinata a evolvere in altri modelli di vita. Presenta poi l’applicazione di una teoria psicoanalitica del linguaggio alla lettura della struttura simbolica dei prodotti, soffermandosi in particolare sull’utilizzazione di un test messo a punto ad hoc.