cm. 19,5 x 11,5, pp. 272, brossura, firma a penna, poche sottolineature a matita, in buone condizioni.
Presentazione di Emanuele Severino
Questo libro vuol rispondere alla domanda: perché l’Occidente si chiama terra della sera, perché un nichilismo lo sottende e lo con duce alla sua fine? Già il tempo di Nietzsche matura questa co scienza che si estende poi all’epoca tra le due guerre: qui si inse riscono le opere di Spengler, Jaspers e Heidegger che si oppongono all’ottimismo storicistico. La storia si frantuma in una successione di epoche, coerenti solo nell’oblio dell’essere e del destino del l’uomo. L’uomo dimentica l’essere che fa essere tutte le cose: sup pone sé creatore. «Se mangerete il frutto di quest’albero si apri ranno gli occhi vostri e diventerete come Dio». L’Occidente è l’esecuzione rigorosa del progetto adamitico. Ma – ed ecco la tesi dell’A. – tra la metafisica greco-cristiana e l’immanentismo mo derno non c’è frattura, perché nell’un caso e nell’altro si pensa che un ente (Dio o uomo) possa far essere e non-essere la totalità degli enti.