cm. 20 x 12,5, pp. 462, brossura, in buone condizioni.
Questo volume raccoglie tutti gli scritti del Gentile sul problema religioso, riuniti precedentemente nei due volumi: Il Modernismo e i rapporti tra religione e filosofia e Discorsi di religione. Il rinnovato interesse ai nostri giorni per il Modernismo della fine del secolo XIX e del primo quindicennio del secolo XX si accompagna all’interesse per gli scritti con cui il Gentile venne discutendo e criticando le idee moderniste e che non furono senza conseguenze per il destino di quel movimento. Il Gentile, pur criticando la tesi modernista sul piano della logica (incongruenza tra principio intellettualistico della trascendenza di Dio, professato dai modernisti, e il loro metodo soggettivistico che porta all’immanenza di Dio) ne riconosce ampiamente la funzione pratica: «il cattolico che vuol rimanere tale trasformando il cattolicismo, per rimetterlo al passo dello spirito moderno, rappresenta uno sforzo, che è un vero grande esperimento storico. Ma, perché l’esperimento sia veramente significativo, occorre una volontà irremovibile di restare dentro il cattolicismo, pur con tutto il progresso dello spirito. Il modernista che oggi c’interessa è Maurizio Blondel». I Discorsi di religione, riprodotti nella seconda parte del volume, teorizzano. sul piano del più rigoroso immanentismo, che vuol essere insieme umanistico e cristiano-cattolico, la tesi della intimità di Dio «persona» alla coscienza del cristiano: una tesi non facile ad accogliersi per un seguace della trascendenza in senso ortodosso e tuttavia tale da non potersi agevolmente mettere da parte o abbattere con gli argomenti delle tradizionali scuole filosofiche e teologiche.