cm. 24 x 19, pp. 224, brossura, in ottime condizioni.
Ricorrendo il cinquantenario della guerra 1915-1918 si è ravvivato l’interesse per la storia di quell’evento che, per l’importanza assunta nell’evoluzione storica dell’Italia e per la vittoria conseguita coronando i sacrifici sopportati dai soldati per tre anni e mezzo, rimane per i superstiti della generazione che di quegli avvenimenti fu protagonista, un ricordo vivo, motivo di reverenza verso la memoria dei Caduti e motivo di orgoglio per i combattenti che parteciparono a quella lotta lunga, dura, ma infine vittoriosa.
Purtroppo rare sono le rievocazioni che soddisfino per obiettività, serenità e aderenza alla realtà; poiché quando si affrontano argomenti storici non basta essere brillanti scrittori o valenti giornalisti: occorre un’approfondita conoscenza dei fatti, capacità di ricreare l’ambiente nel quale gli avvenimenti maturarono e si svolsero; occorre saper prescindere da opinioni preconcette.
Tanto più, perciò, sono pregevoli gli scritti di autori che possiedono queste indispensabili qualità e che non si limitano a mettere assieme narrazioni già note, supplendo alla scarsa conoscenza con la fantasia o, peggio, rivelando l’intento di presentare i fatti esclusivamente sotto aspetti negativi, ma bensì hanno la costanza e la volontà di indagare, raccogliere testimonianze, ricercare il vero ed esporlo con obiettività e serenità.
Appunto per questo è motivo di compiacimento la serietà con la quale l’Autore ha scritto il volume che ho il piacere di presentare a quanti hanno desiderio di conoscere eventi che, sebbene sia trascorso mezzo secolo, occupano un posto preminente nella storia d’Italia.
È naturale che, ispirato dalla visione che dalla città di Vicenza e dai suoi storici colli, si gode della cerchia dei monti i cui nomi sono incisi gloriosamente nelle vicende della guerra 1915-1918, un vicentino amante degli studi storici e per di più perfetto conoscitore dei monti stessi per ormai quarantennale dimestichezza alpinistica, sia stato indotto a studiare ed a narrare gli avvenimenti che su quelle cime e su quelle valli, su quelle rocce e tra quelle forre si svolsero cinquant’anni or sono.
Quando poi, alla passione per la storia si affianca il nobile sentimento di mettere in luce fatti che gli italiani ben possono ricordare con fierezza, ne risulta una narrazione seria dal punto di vista storico ed insieme suscitatrice di emozioni e di vivo interesse.
La battaglia del maggio-giugno 1916 fra la valle dell’Adige e quella del Brenta, che va nota prima col nome di Strafexpedition e quindi come Controffensiva italiana, ebbe inizio in una situazione infelice per la 1ª Armata italiana, dovuta a precedenti errori che si riassunsero in uno soltanto, ma fondamentale: il comando dell’Armata trascurò il compito strettamente difensivo assegnatogli nell’economia generale della guerra e, con successive avanzate, finì per raggiungere una linea difficilmente difendibile, così favorendo il nemico che poté, attaccandola, conseguire iniziali successi i quali fatalmente, necessariamente, ne procurarono altri, in definitiva mettendo in crisi l’intero schieramento della 1ª Armata.