2 voll., cm. 21,5 x 14,5, pp. 426 + 546, volumi rilegati con copertina originale conservata, in condizioni molto buone.
Queste opere, scritte in italiano, come comportava la cultura e una certa moda letteraria di Londra, dove allora era largamente diffusa la conoscenza della nostra lingua, e in dialoghi, che erano la forma preferita dai filosofi e moralisti italiani del Cinquecento, si lasciano agevolmente classificare, per la materia, in due gruppi: Dialoghi metafisici i primi tre; e Dialoghi morali gli altri tre, secondo l’ordine stesso in cui vennero in luce. E Dialoghi morali vengono ordinariamente denominati lo Spaccio, la Cabala e gli Eroici furori; benché, a dir proprio, la Cabala non sia un’opera di etica, avendo per motivo prevalente la satira del misticismo. Ma i Dialoghi metafisici possono di certo intitolarsi questi, raccolti nel presente volume, della Cena, del De la causa e del De l’infinito; quantunque oggi possano parere estranee al dominio della metafisica le discussioni astronomiche e cosmo-logiche della prima e della terza opera. Metafisici sono perché il motivo del filosofare del Bruno, anche in tali discussioni, è schiettamente metafisico; e perché la Fisica aristotelica, a cui questa del Bruno vuole sostituirsi, e che combatte sullo stesso suo terreno con le stesse sue armi, è appunto, com’è noto, un corpo di dottrine puramente metafisiche intorno alla natura.