Caratteristiche e condizioni:
cm. 20,5 x 13,5, pp. 144, copertina rigida con sovraccoperta (segni di usura), in buone condizioni.
Contenuto:
“Fuori da tutto, neutrale per forza” si autodefinisce, fin dalle prime righe, il protagonista de I giorni del dissenso. Col che, è chiaro, intende riferirsi a un destino non solo suo ma di un’intera generazione, la generazione dei Quarantenni, rimasti lì a contorcersi in un rogo inesistente, fra una rivoluzione non fatta e una rivoluzione che non saranno loro a fare. Pure non gli impedisce, questa coscienza di escluso, d’esser presente, di partecipare con una sorta di lealtà cocciuta e rancorosa a quello che gli “altri” fanno – e gli altri, si capisce, sono loro: i Giovani, gli Studenti, enigmatici, beffardi inventori delle giornate sessantottesche di Milano le cui esatte luci primaverili tornano in queste pagine nei modi un po’ allucinati di un diario autentico, non di comodo. Entrato quasi per caso nella spirale esterna del Dissenso, è come se al nostro uomo non fosse più dato di ritrarsene: ci resteranno, lui e qualche suo amico, fino in fondo, a masticare quelli che Vittorini avrebbe chiamato, trent’anni fa, i loro “astratti furori”. I dati, precisissimi, della cronaca, il gioco amaro delle frustrazioni…