Caratteristiche e condizioni:
cm. 24 x 17, pp. 358, brossura, sottolineature a matita colorata e una macchiolina al taglio, per il resto in buone condizioni.
Contenuto:
Questo volume della collana «I mestieri del libro», pubblicato subito dopo quello di Giuliano Vigini, L’Italia del libro. Struttura, produzione e mercato editoriale, rappresenta un primo strumento per la formazione di base dei librai. Non ancora un manuale operativo, date le diverse tipologie di questo esercizio commerciale e i particolari problemi gestionali e tecnici da affrontare, ma un manuale di riferimento per mettere a punto tutte le premesse oggettive (di marketing, aziendali, relative al layout dell’esercizio commerciale, finanziarie, ecc.) e soggettive (personale, organizzazione, ecc.) necessarie per modernizzare la libreria degli anni Novanta e affrontare le sfide poste dalla distribuzione sempre più complessa del libro.
Al tempo stesso, l’esigenza di uno strumento manualistico si è dovuta confrontare con l’estrema diversificazione tra una libreria e l’altra in tutte le diverse componenti che costituiscono il trading mix dell’esercizio commerciale, generando nel libraio una sorta di identificazione tra il mercato della singola libreria e il più generale mercato del libro.
Non casualmente, nell’economia interna di questa nuova collana, che si articolerà in una serie di strumenti finalizzati all’esercizio del lavoro editoriale e all’inquadramento delle diverse problematiche relative al commercio del libro, questo Manuale del libraio occupa un posto quasi d’esordio, subito dopo un’indagine sulla struttura e l’organizzazione dell’editoria italiana nel suo complesso. Una collocazione che vuole sottolineare due aspetti: il ruolo centrale che la distribuzione e il commercio del libro, e quindi le problematiche ad essi connesse, hanno assunto con gli anni Ottanta nelle strategie d’impresa e la trasformazione che ha investito la libreria e la figura del libraio con una crescente domanda di momenti di formazione, come la Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri, vero e proprio master di specializzazione avanzata, a cui però non corrisponde ancora una disponibilità di strumenti di formazione di base e di aggiornamento professionale.