cm. 22 x 14, pp. 338, copertina rigida con sovraccoperta ed acetato, in ottime condizioni.
Speculatori arricchiti, delatori, matrone dalle voglie insaziabili, scrocconi: questa è la Roma imperiale al massimo della sua potenza, secondo Giovenale (50-135 d.C. ca.). Un ritratto violento, implacabile nello svelare gli aspetti più meschini di una società opulenta e viziosa, la cui aristocratica grandezza era solo un nostalgico ricordo del passato. Trasferitosi a Roma da Aquino in cerca di fortuna come avvocato e retore, Giovenale dovette presto abbandonare i suoi sogni di gloria per accontentarsi di una vita e di una posizione mediocre. Qui si trovò relegato ai margini di quella brillante società che aveva deciso di conquistare e di cui, con l’animo gonfio di amarezza, divenne il cronista spietato con una forza che spesso trascende il mondo storico cui si è ispirata per toccare la realtà senza tempo della natura umana.