cm. 20,5 x 13, pp. 380, brossura, in buone condizioni.
“Dov’e Nebe” chiede Goering, divenuto Ministro degli Interni di Prussia, quando ne riorganizza la Polizia. “Dov’è Nebe” chiede Hitler ogniqualvolta vuol sapere che cos’è veramente accaduto dopo qualche grave fatto. “Dov’è Nebe?” chiede l’ammiraglio Canaris, capo del Servizio segreto militare.
“Dov’e Nebe?” chiede Oster, il generale capodivisione del controspionaggio, nel cui ufficio convergono tutti i fili della resistenza al nazismo. “Dov’e Nebe?” chiedono uno dopo l’altro i capi della congiura con tro Hitler quando, nella tarda notte del 20 luglio 1944, si delinea il fallimento dell’attentato.
La figura di questo Arthur Nebe, capo della Polizia Criminale del Reich, generale delle SS che partecipa per dieci anni alla lotta contro il nazismo e contro Hitler, va considerata nel contesto contorto e confuso degli avvenimenti che portarono la Germania dalla resa del 1918 alla disfatta del 1945.
Gisevius, amico intimo e confidente segreto di Nebe fin dal 1933, è colui che indurrà Nebe a entrare nel campo dei congiurati. Ed è lui che ci racconta in questo libro l’esistenza tribolata di Nebe dal 1933 al 1944, in parallelo alla sua propria. Il personaggio Nebe si staglia a poco a poco sullo sfondo apocalittico della Germania nazista, e diviene, nella narrazione di Gisevius, una specie di simbolo della persona intelligente, ligia al dovere e drammaticamente coinvolta, per la sua posizione, negli orrori di una dittatura che in coscienza non può affatto accettare.