cm. 23,5 x 16, pp. 104, brossura, dedica a penna della zia dell’autore, introduzione biografica di Biagio Marin, alcune fioriture sulle prime pagine, in buone condizioni generali.
Beppino Goruppi (Trieste, 1930 – Perugia, 1951) è stato un militare e poeta italiano. A soli quattordici anni, nel 1944, Goruppi fuggì da casa per unirsi ai partigiani della Divisione “Garibaldi” nell’entroterra triestino. Dopo la tragica uccisione dei suoi genitori, che attribuì ai partigiani, si arruolò nel gennaio 1945 nei paracadutisti della “Folgore” della RSI di Salò. Catturato dagli americani, fu liberato a conflitto terminato, tornando a Trieste dove riprese gli studi e si dedicò all’assistenza dei profughi istriani a Pola. Successivamente, visse a Roma esibendosi in tuffi acrobatici nel Tevere e, dopo aver raggiunto clandestinamente la Francia, fu costretto ad arruolarsi nella legione straniera francese in Algeria per evitare l’arresto. Combatté nella guerra d’Indocina contro i Viet Minh, venendo poi catturato e liberato grazie all’intervento di una signora italiana. Tornato a Trieste, completò gli studi liceali e si iscrisse all’università di Perugia, dedicandosi alla poesia. La sua opera attirò l’attenzione di vari autori, tra cui Biagio Marin, che raccolse i suoi scritti in “Rovo di Biancospino”, pubblicazione postuma del 1953. Goruppi morì nel 1951 in un incidente motociclistico presso il lago Trasimeno.