cm. 18 x 10,5, pp. 436, brossura, in ottime condizioni.
La Russia e l’autocoscienza d’Europa è un’opera che a un rigoroso impianto di «storia delle idee» unisce il fascino inatteso di una straordinaria attualità. Il punto di vista della Russia sull’Europa è il motivo centrale di ogni ricerca sulla storia della cultura russa moderna. Ma non esisteva ancora uno studio sistematico del punto di vista inverso, dell’Europa sulla Russia, un’analisi della lenta scoperta che la coscienza europea ha fatto dell’enigmatico, incombente gigante cresciuto nello spazio euroasiatico. Da Voltaire a Spengler, passando attraverso De Maistre, Tocqueville, Hegel e Marx e vari altri, il «problema Russia» a poco a poco si delinea in tutta la sua vasta complessità di significati. L’odierno rapporto e contrasto tra Oriente e Occidente, scrive Groh, è prefigurato e preannunziato già nel secolo XIX dalla polarità Russia-Europa e s’inserisce nel dilatarsi di quella «rivoluzione europea» industriale e politica che, attraverso vie accidentate e dogmatiche, tende a farsi rivoluzione mondiale. In questa prospettiva anche il problema del socialismo, nonché quello della sopravvivenza dell’Europa e della sua coscienza, acquistano una luce nuova di grande, stimolante interesse.