Caratteristiche e condizioni:
cm. 19,5 x 13, pp. 116, brossura, volume intonso (eccetto la prefazione), qualche fioritura, in buone condizioni.
Contenuto:
La Polonia, nel corso della sua lunga storia, ha affrontato numerose difficoltà e sofferenze, ma il disastro del settembre 1939 rappresenta la sua più grande catastrofe. Durante quel periodo, il paese subì una sconfitta clamorosa, con le città devastate e ridotte in cenere, la cultura minacciata e la popolazione polacca affrontò l’orrore dell’olocausto nazista. Senza l’intervento liberatore dell’esercito sovietico, le perdite subite sarebbero state irreparabili. I cinque anni successivi portarono la Polonia sull’orlo dell’abisso.
Questo disastro non fu casuale né imprevisto e non può essere attribuito solo alla superiorità militare e industriale della Germania nazista. Le sue cause sono più complesse e profonde, coinvolgendo anche le concezioni sociali e politiche del mondo contemporaneo. La Seconda Guerra Mondiale ha messo a confronto diversi potenziali bellici e ha evidenziato la potenza del socialismo nel trasformare la Russia zarista in uno stato forte e omogeneo. Ha inoltre dimostrato che la sicurezza dei popoli richiede la collaborazione dell’Unione Sovietica come forza pacifica e antifascista.
Questo conflitto ha confermato l’idea che la politica capitalistica reazionaria, sia internamente che esternamente, avrebbe portato la nazione alla rovina. Pertanto, se vogliamo una Polonia solida e in grado di sopravvivere alle tempeste, dobbiamo imparare dalla lezione sanguinosa della storia e evitare politiche che possano mettere a rischio il paese.