cm. 21 x 15, pp. 130, brossura, in ottime condizioni.
In un mondo che si sviluppa e cresce a velocità vertiginosa, la visione del futuro, paradossalmente, si contrae sempre più. Appaiono appiattiti o sono incerti e vuoti «gli orizzonti 2000», che ci vengono presentati per dirci cosa avverrà fra soli trent’anni. L’immagine del futuro sembra paralizzata. Eppure l’uomo, mai come oggi, e non solo per il pericolo atomico, si trova sull’orlo dello zero. L’utopia, intesa come domanda di futuro, è stata schiacciata, repressa, rimossa nell’inconscio. E questa parte dell’inconscio riemerge e si vendica nelle rivolte individuali e collettive, scomposte e senza disegno. La commedia umana sta diventando una commedia inconscia. Questi dialoghi-racconti di Guiducci arrischiano di sondare alcune ragioni di queste irrazionalità fino alle loro irreali, ma logiche conseguenze. Come sarebbe una società che accettasse concretamente (e non solo astrattamente) la morale freudiana? Cosa accadrebbe se la rivoluzione reichiana venisse attuata? Cosa avverrebbe se ci trovassimo a dover accettare una vera mutazione dell’uomo per adattarlo a situazioni in cui avrà sempre più mezzi per distruggere il mondo o per inventarne un altro? Che cosa succederebbe se, nei nostri azzardati voli cosmici, incontrassimo «quel diverso da noi» che vorremmo conoscere e che, tuttavia, abbiamo tanto terrore di scoprire veramente?
Guiducci ci porta in viaggi incredibili attraverso la nostra città in fiamme, agli inferni dell’Es, ai purgatori della psicanalisi e al paradiso disperato della regressione; possiamo assistere alla rivolta del mondo, ad un colloquio su la morte, al ritorno di una spedizione su un Saturno alla Voltaire ed alla rivelazione del circolo vizioso, e forse senza scampo, in cui siamo caduti. Le fantasie di Guiducci sono ironiche, apparentemente assurde, per il divertimento del lettore e dell’autore e per evitare a entrambi l’angoscia dell’esplorazione in un terreno cosi minato: un modo per riuscire a parlare delle cose che siamo costretti a tacere.