cm. 18 x 10,5, pp. 340, brossura, in ottime condizioni.
La Seconda Internazionale ha costituito una fase cruciale nella formazione del movimento operaio moderno, e G. Haupt – il grande storico del socialismo e del marxismo, immaturamente scomparso – ha dedicato ad essa i suoi studi più originali e vigorosi. Dopo drammatiche vicissitudini giovanili, Haupt era giunto nel 19 58 a Parigi, dove aveva preparato la sua tesi di Stato con E. Labrousse, «Era stato questo – scrive Andreucci nella prefazione – un incontro singolare e straordinariamente fecondo in cui si erano fusi diversi elementi: la scuola di Labrousse, che apriva gli orizzonti interdisciplinari della storia del movimento operaio verso le scienze umane e la «storia sociale»; il marxismo, del quale Haupt respingeva ogni interpretazione dottrinaria sulla base di una lettura attenta e appassionata dei classici; il rigore filologico, come unico terreno sul quale potevano dispiegarsi le grandi linee dell’interpretazione storica e della fantasia della ricerca. Così, alla storia della Seconda Internazionale egli ha dedicato vaste ricerche, sorrette da una conoscenza minuziosa e approfondita dei fatti, anche per la sua possibilità di accedere direttamente ad archivi e documenti dei vari paesi d’Europa in cui il movimento socialista si era sviluppato tra la fine del secolo XIX e la Rivoluzione d’ottobre. Nello sforzo di sottrarre gli studi di storia del movimento operaio agli schematismi ideologici e alle inerzie delle tradizioni politiche, Haupt ha concentrato la sua attenzione sui processi attraverso i quali il marxismo è divenuto la dottrina di un grande movimento di massa, e ha saputo mettere in luce la «geografia» del movimento operaio, la sua espansione e le forme originali, grazie alle quali esso, è divenuto uno dei principali soggetti della storia contemporanea. Era infatti convinto che «solo la conoscenza lucida e complessiva del passato, del “movimento reale”, per adottare il termine di Marx, consente in ultima istanza di comprendere la natura e la portata dell’intervento dei partiti operai nel processo storico cui essi partecipano», condizionando «le modalità del loro intervento, i rapporti con le forze sociali, i loro successi o le loro sconfitte».