cm. 22 x 14,5, pp. 268, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
“Olà, finiam le dispute: se subito, senz’altro replicar, non te ne vai, Masetto, guarda ben, ti pentirai!”. Al contrario che nel Don Giovanni di Mozart e Da Ponte, quando infuria la controversia lo scienziato cerca (alme no) di “restar saldo” (come Lutero a Worms), salvo cedere quando siano in gioco la carriera o la vita. Hal Hellman racconta qui le più importanti polemiche scientifiche della storia: dalla battaglia di Galileo in favore dell'”opinione copernicana” per cui è la Terra a muoversi alla furia con cui venne inizialmente aggredito Alfred Wegener, il Copernico della geologia del Nove cento che “fece muovere” i continenti. Austeri matematici e medici sottili, fisici rigorosi e paleontologi (un po’) nevrotici, biologi testardi e antropologi (più o meno) “etnicamente corretti” non sfuggono al maledetto vizio di liti gare. Ma se si fosse trattato di virtù? Il lettore scoprirà un Newton implacabile, un Voltaire un po’ presuntuoso e non troppo tollerante, un Darwin timido ma coraggioso, e potrà associa re ai nomi famosi che etichettano questa o quella nozione che ha faticosa mente appreso a scuola il lato umano. della scoperta scientifica. E constaterà che perfino (e soprattutto) nella scienza il dissenso può essere stimolo alla creatività e garanzia di libertà, molto meglio che una concordia imposta dal l’alto.