Caratteristiche e condizioni:
2 voll., cm. 21,5 x 15,5, pp. 924 + 800, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
Contenuto:
Pubblicata per la prima volta nel 1919-21, quest’opera si presenta come rifacimento del Mozart di Otto Jahn, uscito a Lipsia nel 1856-59. In realtà, si tratta di un libro totalmente nuovo, magistrale saggio di biografia critica in cui all’esame delle opere si intreccia uno studio approfondito della personalità artistica di Mozart ed uno sguardo vasto ed esauriente sulla complessa geografia musicale dell’Europa settecentesca.
Il merito di quest’opera, che costituisce a tutt’oggi il presupposto indispensabile della musicologia mozartiana, è duplice. Da una parte, Abert ha restituito alla musica di Mozart quella complessità di valori estetici, storici e stilistici che la storiografia romantica aveva trascurato e che la biografia di Otto Jahn aveva sacrificato a favore dell’immagine riduttiva d’un artista apollineo da opporsi polemicamente, in una sorta di nostalgico vagheggiamento per una perduta età dell’oro, ai tumulti e agli eccessi del romanticismo. Sotto la perfezione della forma, Abert addita invece in Mozart il maestro del demonico, recuperando alla cultura contemporanea la vera dimensione della sua complessità artistica.
In secondo luogo, l’opera di Mozart è vista dallo studioso tedesco non più in chiave romantica come frutto esclusivo del genio, ma come prodotto di esperienza e forme musicali diversissime studiate con scrupolo storico e filologico nelle loro origini e nella loro interazione reciproca. La monografia mozartiana di Abert finisce così per costituire una vera e propria storia della musica europea del Settecento.