cm. 21 x 14, pp. 400, brossura, in ottime condizioni.
“È accaduto sovente nella storia che, quando un regime crolla sotto il peso dei suoi errori, gli uomini che succedono ad esso, guidati da cieco odio contro i loro predecessori, distruggono senza discriminazioni di sorta tutto ciò che da loro era stato fatto. Se fosse possibile i nuovi capi distruggerebbero persino la memoria di quello sgradevole passato. Tale indiscriminata distruzione è sempre uno stolto errore, perché non vi è governo, per quanto buono, che non abbia commesso errori, così come non vi è governo, per cattivo che sia, che non abbia edificato qualcosa degno di essere conservato”. “… Il regime fascista soppresse le associazioni (di padroni ed operai liberamente scelte), confiscò le loro ricchezze e creò le cosiddette corporazioni, Vale a dire, associazioni di padroni, di professionisti, di pubblici ufficiali a fianco delle unioni di lavoratori di tutte le classi e categorie. Sarebbe un grave errore distruggere questa architettura di organizzazioni tra loro coordinate soltanto perché essa venne creata dalla dittatura. Questa architettura deve essere conservata c modificata in rapporto al nuovo ordine…”