cm. 21,5 x 14,5, pp. 524, copertina rigida con sovraccoperta, in ottime condizioni.
“Nato dal gesto quasi assurdo di un re francese, che volle premiare con uno stato quasi indipendente un suo prode figlio cadetto”, il ducato di Borgogna, sul quale si appunta lo sguardo del grande storico olandese tra la metà del Trecento e la metà del Quattrocento, ben esemplifica quel tardo mondo autunnale che segna la fine di un’epoca ma ha già in sé i segni di quella nuova. “L’autunno è la stagione in cui sembrano esasperarsi tutte le fecondità e tutte le contraddizioni della natura. In un simile momento della storia, i contrasti appaiono con un’evidenza straordinaria, ed e allora che si può meglio capire che cosa è una civiltà”, scrive lo storico francese Le Goff del meraviglioso affresco dello Huizinga.
Pubblicato nel 1919, L’AUTUNNO DEL MEDIOEVO è indubbiamente una delle più alte espressioni della cultura e del pensiero storico del nostro tempo, e insieme libro di affascinante lettura, popolato di rumori, di profumi, perfino di carezze. È come una grande vetrata istoriata dove compaiono i re, i santi, i vescovi, i principi e i cavalieri, le dame e le beghine, il borghese e il contadino. Huizinga scende negli strati profondi della storia e intesse una fitta trama di stati d’animo, motivi sentimentali, aspirazioni, sogni. “dall’anima dello stesso Medioevo, che sono venuti i tempi nuovi”, scrive Huizinga ed è quindi nello psichismo più nascosto di una società che dobbiamo cercare le tracce dei grandi rivolgimenti a venire.