cm. 21 x 14, pp. 350, brossura, in ottime condizioni.
I diritti sociali e del lavoro hanno radici forti e profonde nella Carta costituzionale, a partire dai suoi primi 12 articoli in cui si enunciano i «principi fondamentali» fondativi della Repubblica, e concorrono, al pari dei diritti civili e dei diritti politici, ad erigere i muri maestri dell’edificio democratico del paese. Non è così in altri ordinamenti democratici, e ciò configura una peculiarità essenziale della Costituzione italiana, consapevolmente determinata dai Costituenti e rispondente al fatto che il patto costituzionale del 1948 ha nel lavoro il soggetto contraente fondamentale. Anche confrontandosi con i profondi cambiamenti attraversati oggi dal lavoro, e in prospettiva futura, le riflessioni raccolte nel volume fanno emergere in modo univoco ed evidente le ragioni per riconoscere nel lavoro il principale titolo di dignità del cittadino. Insieme alla conferma del suo ruolo di contraente fondamentale del patto costituzionale, risulta nello stesso tempo confermato come resti intatta la ragion d‘essere di previsioni così forti e significative, quali quelle che la Costituzione italiana al lavoro riserva.