cm. 29,5 x 21, pp. 254, brossura, in ottime condizioni.
Questo volume è dedicato ai Sartorio, al patrimonio che oggi fa parte del Museo e in particolare alla ricchissima collezione di Giuseppe, donata al Comune di Trieste nel 1910 dalle sue due eredi, la sorella Paolina e la nipote Anna.
La collezione fu dapprima esposta nelle sale del Civico Museo di Antichità, che allora aveva sede nel palazzo Biserini insieme alla Biblioteca Civica e al Civico Museo di Storia Naturale, in una sala al primo piano e in altre al secondo piano, negli ambienti occupati attualmente dall’Archivio Diplomatico, Era visibile in bacheche fin troppo affollate, ma ne era garantita l’unitarietà, come richiesto dalle eredi. Nel 1925, quando fu inaugurata la nuova sede museale di via della Cattedrale, il materiale fu fatto confluire, perdendo il suo assetto globale, nelle esposizioni archeologiche, artistiche e di storia patria della sede principale e poi nel Castello di San Giusto, per arricchire l’esposizione dell’armeria. La collezione, non avendo un carattere omogeneo, appare spesso come un occasionale accostamento di materiali tipologicamente diversi tra loro, ma va considerata comunque quale un’esemplare testimonianza del suo tempo, della moda invalsa presso le famiglie benestanti di Trieste di acquisire oggetti artistici, preziosi o semplicemente curiosi da esibire agli amici e poi di donarli alla città.
Il livello della collezione Sartorio è d’eccezione, comprendendo oggetti di notevole valore artistico e antiquariale: dalle inestimabili raccolte dei vasi greci e dei disegni del Tiepolo, si passa a ceramiche, bronzi, rami, peltri, vetri, legni, armi, oggetti liturgici e archeologici, per ammirare infine quadri, icone, pitture su tavola e incisioni che trova riscontri in prestigiose collezioni di musei europei e statunitensi. Gli oggetti della collezione Sartorio sono quasi tutti inediti e solo in minima parte esposti; raramente sono s prestati per mostre temporanee.