cm. 21,5 x 14,5, pp. 144, copertina rigida, in ottime condizioni.
Il fiammifero si piega a tutte le esigenze: diviene “impermeabile” per il marinaio, il pescatore, il cacciatore; “da salone “, per i ricevimenti, le cene e le danze; “di lusso “, per i viveur e le grandi dame: “da camera”, per le notti “ardenti “, nelle alcove illuminate da una fiammella ovattata e discreta.
Ogni mese, una serie nuova: i romanzi storici sono i primi ad essere saccheggiati; poi vengono i re, i principi e le principesse, la cui biografia popolare vuol essere una forma di omaggio; vi figura anche la politica, attraverso una satira più audace e smaliziata; infine, inaspettatamente, senza che la censura intervenga, troviamo un bel giorno, nelle tasche di tutti, fanciulle vistose, nude e procaci e in pose languide, con il loro armamentario di lussuria in quadricromia, con vernice e goffratura: è l’epoca delle grandi amatrici e dei loro folli amori.
Ma d’improvviso, si scopre che le scatole di fiammiferi possono servire alla pubblicità e l’arte lascia l’arte per il denaro. Lo spazio di un involucro si svuota dalla fantasia disimpegnata e divertente di tanti begli ingegni per riempirsi di quella interessata, calcolata, dei professionisti: ciò che occorre è ormai un motivo preciso, che solleciti all’acquisto di un rosolio, di una lama da barba, di una pasta dentifricia. Un nuovo estro, una nuova tecnica per tempi nuovi. La lanterna magica, grazie alla quale abbiamo potuto vedere per qualche attimo la vita ed il costume dei nostri nonni, si spegne lentamente.
La pinacoteca fiammiferaia chiude i battenti. L’età del biciclo cede il passo a quella dell’automobile. La storia si fa cronaca. Quel che resta è il ricordo, simpatico e vivo, di qualcosa che non tornerà mai più.